In Italia ancora incalza il consumo del suolo, tuttavia l’ormai inarrestabile movimento europeo a favore dell’ambiente non sembra trovare nel Belpaese particolare attenzione.
Dall’ultimo rapporto ISPRA, edizione 2018, sul consumo del suolo in Italia, si rileva di nuovo che ogni giorno perdiamo circa 15 ettari di suolo, con una copertura artificiale del territorio che prosegue ad un ritmo di 2 metri quadri al secondo.
Questo nonostante il perdurare della crisi del settore edilizio che fino al 2008 è stato in italia trainante l’economia nazionale, in uno scenario in cui il processo di riqualificazione energetica degli edifici e la rigenerazione dell’esistente, in particolare nei centri urbani, sembra ancora non decollare in modo deciso.
Termini come sostenibilità ambientale, rispetto per la natura, preservazione dell’ambiente, ricorrono sempre più nei dibattiti televisivi così come nelle pubblicità dei prodotti commerciali, ma a quanto pare un autentico cambio di paradigma che sostituisca i pilastri su cui si fonda l’economia non sembra essere ancora in vista.
VESTITI GREEN
Al contrario, le frasi ad effetto di carattere “green” e il porsi come attenti all’ambiente è diventato in molti casi un elemento di marketing per far apparire sostenibili imprese che di sostenibile hanno ben poco, una semplice operazione di make-up per rendere socialmente accettabili operazioni che solo rispondono alle leggi economiche a cui siamo abituati, mettendo ad un livello secondario l’impatto sul territorio.
Lo vediamo con il caso del Caselle Open Mall, l’ennesimo mega centro commerciale (open mall sta per “centro commerciale aperto”) che sta per essere costruito alle porte di Torino. In questo nuovo faraonico polo del terziario il National Geographic si prenderà per sé una parte del costruito.
Il National Geographic (che si definisce “una organizzazione nonprofit internazionale impegnata nell’esplorazione e la protezione del nostro pianeta”) all’interno del centro commerciale proporrà giochi, laboratori, percorsi itineranti e aneddoti inerenti le scoperte e le attività svolte in mezzo alla natura, tra animali e ambienti di ogni genere.
Il Caselle Open Mall si presenta come un parco polifunzionale innovativo, con una visione innovativa ed ecosostenibile. Unirà shopping (con oltre 200 negozi), food&beverage (con più di 6mila mq dedicati), ma anche cultura, entertainment ed educazione.
Questo in un’operazione che occuperà trecentomila metri quadri di superficie complessiva, di cui 114mila costruiti, per 220 negozi. E questo senza contare la viabilità di accesso e quant’altro. Tutto su terreno agricolo.
Questo succede in Italia, ed il consumo del suolo maggiore si concentra nelle regioni e nei territori di maggior accentramento sociale e vigore economico (Lombardia e Veneto prima di tutte), rispondendo al principio per cui più ci sono persone e più diventa profittevole, in un ciclo come inarrestabile che trasforma sempre più, per dirla con Pier Paolo Pasolini, gli uomini in semplici veicoli di consumo.
L’ALTRA METÁ DELL’ITALIA
Contrastare il consumo del suolo, in particolare in Italia che oltre ad essere un territorio di naturale bellezza inestimabile, è come sappiamo a rischio idrogeologico crescente, è una priorità di estrema urgenza.
Se i grandi centri urbani e i territori che maggiormente accentrano risorse economiche ed umane sembrano ripetere gli stessi schemi, forzati ai principi dell’economia di grande scala, i territori periferici possono essere un laboratorio e un ambiente ideale per sperimentare modelli veramente innovativi.
Nella gestione del territorio, nel welfare, nel praticare un’economia orientata davvero alla sostenibilità, al riuso delle risorse, al contenimento della produzione di rifiuti, alla costruzione di relazioni sociali inclusive, non solo all’arresto del consumo del suolo, ma alla restituzione di porzioni di suolo rigenerato alla legittima proprietaria: la Terra.
CONTRADDIZIONI ITALIANE
Se l’Italia è uno dei paesi più delicati in Europa dal punto di vista ambientale, abbiamo assistito con le elezioni Europee della scorsa primavera ad un calo di interesse da parte degli elettori italiani rispetto ai temi ambientali, in controtendenza con il boom dei partiti ambientalisti nel resto del continente, con il caso eclatante della Germania, in cui i Verdi sono diventati addirittura il primo partito nazionale.
A fronte di questi risultati elettorali e della indiscutibile emergenza ambientale italiana, dobbiamo forse sperare che l’Europa ci insegni a ci aiuti a prenderci cura della nostra Terra?
Sta a noi dare una risposta.
PER APPROFONDIRE
AEDES SIIQ (L’IMMOBILIARE CHE GESTISCE IL PROGETTO CASELLE OPEN MALL)